La visita animata al piano nobile del Catajo - la villa di Battaglia Terme fatta costruire e affrescare da Pio Enea I degli Obizzi intorno al 1570, proprietà della famiglia fino all'estinzione della stessa, nel 1805 - vuole raccontare in modo piacevole i punti salienti della storia della casata, effigiata dalle origini al 1422 nel ciclo di affreschi realizzato da Gianbattista Zelotti (1526 - 1578) e dalla sua bottega, e poi proseguita con personaggi di spicco per valore politico-militare e culturale come Pio Enea I (1525-1589), Pio Enea II (1592 - 1674), Ferdinando (1701-1768).
Per far ciò, s'immagina che il marchese Ferdinando degli Obizzi, penultimo rappresentante della casata (l'unico suo figlio, Tommaso, non avrà eredi), poeta e drammaturgo, principe dell'Accademia dei Ricovrati, accolga intorno al 1753 nella sua villa di Battaglia l'attrice Maddalena Raffi Marliani (1720 - 1784), reduce dall'aver debuttato a Venezia nei panni di Mirandolina ne La Locandiera di Carlo Goldoni, opera che essa stessa aveva ispirato al celebre autore veneziano con il suo carattere "vivace, spiritoso e naturalmente scaltro".
Ferdinando, grande ammiratore dell'attrice e della riforma teatrale goldoniana, che esce dagli schemi della Commedia dell'arte per attingere a personaggi del mondo reale, da un lato vorrebbe mostrarsi aperto ai nuovi valori borghesi e a una rappresentazione più sobria e meno ampollosa e schematica della società, dall'altro non può esimersi dal decantare le glorie del suo casato, di cui il Catajo costituisce una magnifica "macchina propagandistica".
Egli evoca quindi, sulla scorta della descrizione che il bassanese Giuseppe Betussi (1512 - 1573 ca) fornisce degli affreschi del piano nobile, i momenti gloriosi della storia degli Obizzi, comandanti militari venuti dalla Borgogna in Italia intorno al 1100: la discesa dell'imperatore con al seguito i fratelli Obizzo e Fiesco; il duello di Obizzo con Zizimo, capitano del Saladino (1172); la liberazione di papa Innocenzo IV, assediato a Sutri dall'imperatore Federico II, da parte di Luigi Obizzi (1244); il matrimonio di Luigi Obizzi con Caterina Fieschi, nipote del (1251); Roberto Obizzi nella battaglia navale di Castel San Pietro (1310); Tommaso Obizzi insignito da re Edoardo d'Inghilterra dell'ordine della Giarrettiera (1366); il matrimonio di Antonio Obizzi con la padovana Negra de' Negri (1422). La narrazione delle imprese degli Obizzi è "sdrammatizzata" dai commenti dell'attrice, che "gioca a nascondino" con Ferdinando, un po' ferito nell'amor proprio dal disinteresse di Maddalena, un po' intrigato dal gioco della donna.
Alla fine della scorribanda per le sale del piano nobile del Catajo compaiono due personaggi femminili emblematici della storia degli Obizzi. Negra de' Negri "emerge" dall'affresco che la raffigura, per ricordare a Ferdinando che la gloria della famiglia non dipende solo dalle virtù militari, ma anche da vantaggiosi matrimoni.
Infine Maddalena si fa trovare dal marchese con in mano un volume dei Dialoghi di Sperone Speroni (1500 - 1588), che contiene "Delle laudi del Catajo", e propone scherzosamente di leggere a due voci un brano del dialogo in cui il letterato loda le virtù di Beatrice, madre di Pio Enea I degli Obizzi, che al Catajo aveva ospitato molti personaggi illustri, mostrando come perfino le acque del Bacchiglione e le rocce degli Euganei si animino per amore di lei.
L'enfasi adulatoria lascia infine il posto alle ultime battute della Locandiera di Goldoni, in cui Mirandolina ammonisce gli uomini che traggano insegnamento dalle "malizie" delle donne "in vantaggio e sicurezza del loro cuore".
LE GLORIE DEGLI OBIZZI
nelle arti, sulla scena, nella storia
di Carlo Bertinelli
con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli
con il Patrocinio dell'Ente Nazionale Francesco Petrarca
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Biglietto bambini: 8,00 euro (fino ai 12 anni)
+ Biglietto di ingresso al Catajo
IMPORTI GIORNALIERI: € 10,00 adulti ed € 5,00 bambini fino ai dodici anni
IMPORTI SERALI (per visite dalle h 19.00 in poi): € 12,00 adulti ed € 6,00 bambini fino ai dodici anni