DESCRIZIONE
Lo spettacolo dedicato al VII Centenario dalla morte di Dante (1321-2021) nasce in tempo di COVID e propone un allestimento all'aperto, in mezzo agli alberi. Da rappresentare in boschi, parchi e giardini (anche in forma itinerante), inizia dal primo canto dell'inferno nella "Selva oscura" nella quale la rappresentazione è ambientata.
L'amore come passione carnale
Francesca da Rimini è protagonista del celebre quinto canto dell'Inferno. Amante appassionata, travolta da sentimenti che ritiene più forti della sua volontà: "Amor ch'a nullo amato amar perdona". Francesca è figlia di Guido da Polenta il Vecchio, signore di Ravenna, andata sposa a Gianciotto Malatesta per motivi politici; secondo Dante ebbe come amante il cognato Paolo Malatesta. Scoperti dal marito, furono entrambi trucidati.
A partire dalla citazione dantesca è nata una folta letteratura, leggendaria e letteraria, su questi due personaggi: al di là delle interpretazioni romantiche o decadentiste per Dante la condanna dell'amore carnale è netta e non è attenuata dalla commozione del poeta che si sentiva particolarmente coinvolto da questa colpa. L'amore passionale di Francesca ha il suo riflesso nell'odio e nel desiderio di vendetta che nutre nei confronti del suo uccisore. Il dialogo con Dante mette in luce proprio questa fissazione amorosa, imprigionata in un'ossessione incapace di andare oltre.
L'amore come dolcezza, fedeltà e perdono
Pia de' Tolomei, che Dante incontra nella seconda balza del Purgatorio, tra i morti di morte violenta, è una senese che sarebbe stata uccisa dal marito, forse per gelosia, o forse per convolare a nuove nozze. L'anima sintetizza la sua vita nei due punti chiave: il matrimonio e la morte. Il sentimento emergente dal colloquio è quello della pietà per il suo assassino. Pia è una donna mite e discreta, ricca d'intimo pudore, che, nonostante la violenza subita, non odia. In Paradiso Dante incontra Piccarda Donati, costretta dal fratello Corso, capo della casata, a uscire dal convento delle Clarisse in cui si era sposata con Cristo per sposarsi con Rossellino della Tosa, facinoroso capofazione. Dante è legato alla famiglia Donati: era amico intimo del fratello minore di Corso, Forese, con cui parla a lungo nel Purgatorio, e ha sposato la cugina di Corso, Forese e Piccarda, Gemma Donati Nello stesso canto viene menzionata santa Chiara, fondatrice dell'ordine delle Clarisse nel 1212.
L'amore che conduce al Divino
La bellezza femminile per Dante è un tramite prezioso che avvicina l'uomo alla vera bellezza, che è Dio. Due sono i personaggi femminili che esprimono questa condizione. Il primo è simbolico: Madonna Povertà. La "paupertas" francescana, costruttiva, incontrata nel cielo del Sole, è sposa di Cristo e poi di Francesco d'Assisi che chiude il lungo periodo in cui questa "donna" era stata disprezzata e rifiutata.
San Francesco dedicò gran parte della sua vita alla predicazione della povertà, per amore di questa donna, rinuncia all'eredità dei beni paterni e si avvia alla vita di sacrificio con la sua mistica sposa per raggiungere la ricchezza dell'amore divino.
Beatrice, che significa "colei che rende beati" è la donna che ispira gran parte della produzione poetica dantesca e la sua guida nell'ultima parte del suo viaggio ultraterreno. Essa rappresenta da un lato la bellezza concepita secondo la poetica stilnovista, che muove il cuore del poeta, la donna angelicata; dall'altro, nella Commedia, è la rappresentazione della teologia cristiana che risponde ai dubbi e mostra la luce divina in tutto il suo splendore.
di Carlo Bertinelli
con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli
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