Nella rassegna Art City, ideata e organizzata dal direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli, curata da Anna Selvi, va in scena la Visita animata inserita nelle Sere d'Arte a Castel Sant'Angelo
Nella rassegna Art City, ideata e organizzata dal direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli, curata da Anna Selvi, va in scena la Visita animata inserita nelle Sere d'Arte a Castel Sant'Angelo: "Castel Sant'Angelo allo specchio. I volti segreti della storia" con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli.
La Visite animate è al secondo anno di programmazione nella capitale, vengono replicate nei fine settimana dal 2 luglio al 10 settembre, con due recite a sera, alle ore 20.30 e alle 22.
"Castel Sant'Angelo allo specchio. I volti segreti della storia" ha assunto l'aspetto di un'autentica carrellata di personaggi storici, che mette alla prova le doti trasformistiche del duo di teatrOrtaet chiamato a calarsi, in rapida successione nei panni dei grandi protagonisti politici, religiosi e artistici del Cinquecento romano. Un momento in cui su Roma si concentra l'attenzione dell'Europa intera. Tutta la prima parte della visita infatti è incentrata sull'evento di cui quest'anno ricorre il cinquecentenario: l'inizio simbolico della "protesta" luterana con l'affissione delle 95 tesi.
Un evento che cambiò il destino delle genti germaniche, a cui Lutero fa appello invitandole alla riscossa contro le esose tasse papali, ma che ebbe anche profonde ripercussioni in Italia e nella capitale della cristianità. Un contraccolpo drammaticamente rappresentato dal Sacco di Roma di dieci anni dopo, trauma che cambierà nel profondo il clima culturale della penisola.
Lo spettacolo di teatrOrtaet, inerpicandosi dal Cortile dell'Angelo al Giretto di Pio IV fino a giungere alla fastosa Sala Paolina, il cuore degli appartamenti di papa Paolo III Farnese, racconta i fatti ma soprattutto le emozioni di questi anni in un vorticare di personaggi maschili e femminili, ciascuno dei quali esprime dal proprio punto di vista un frammento di questa epocale trasformazione della percezione del mondo. C'è Lutero, che dopo aver visitato Roma la stigmatizza come "Babilonia infernale", e papa Clemente VII Medici, che si rammarica di non aver colto appieno l'eversività di quel monaco fino a quando non si troverà imprigionato nel castello dai lanzichenecchi luterani.
C'è Isabella d'Este, che ha indugiato a Roma per ottenere il cappello cardinalizio per il figlio Ercole e che sfugge a malapena alla furia dei saccheggiatori, grazie all'intervento dell'altro figlio, Ferrante, generale degli Imperiali. C'è Giulia Farnese, artefice dell'ascesa della famiglia e musa ispiratrice di suggestive allegorie.
Ma ci sono anche gli artisti, da Perin del Vaga, discepolo di Raffaello e principale decoratore degli appartamenti papali, a Michelangelo, autore a Castel Sant'Angelo della facciata della cappella di Leone X, che con la loro sensibilità hanno dato la misura dello sconvolgimento, non solo negativo, portato negli animi dalla Protesta.
Ci sono quindi i portavoce delle esigenze di autentica riforma germinate all'interno le mondo cattolico, in risposta alle provocazioni luterane, ma anche ai tanti appelli al rinnovamento della chiesa scaturiti autonomamente dalle menti più sensibili e illuminate.
Il cardinale inglese Reginald Pole, legato pontificio alle prime fasi del Concilio di Trento e la sua "figlia spirituale", la poetessa Vittoria Colonna, tanto ammirata da Michelangelo, presentano con drammatica vivacità le istanze di una spiritualità meno artificiosa, che rinuncia almeno in parte all'eleganza del classicismo per un'autenticità più diretta e sofferta, non senza il rischio di incorrere negli strali dell'Inquisizione pontificia.
La lettura degli stati d'animo è agevolata dalla comparsa di personaggi allegorici: Psiche, metafora mitologica del cammino iniziatico di elevazione dell'anima a Dio e la Follia "elogiata" da Erasmo da Rotterdam.
I visitatori vengono infine condotti all'ultima tappa della visita, che compie una piroetta secolare per giungere fino all'altro grande centenario, quello della Grande Guerra, "follia" dell'Europa giunta un secolo fa sull'orlo del suicidio. Alla prima guerra mondiale sono ispirate le decorazioni liberty di Duilio Cambellotti, artista meno noto di quanto meriti il suo talento, delle tre sale dell'ultimo piano del castello, che hanno ospitato le bandiere dei reggimenti italiani combattenti. La Sala delle Colonne, la Sala dei Corpi speciali e la Sala della Cavalleria vengono raccontate dallo stesso autore e da un personaggio femminile che esprime nei versi di Ungaretti e nel canto l'emozione struggente della memoria.
Castel Sant'Angelo allo Specchio: i volti segreti della Storia
Visite animate a Castel Sant'Angelo, Roma
di Carlo Bertinelli
con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli
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