"Quello che hai detto è vero; o poteva essere vero": così Lucrezia Borgia risponde all'ultima domanda che Maria Bellonci le rivolge, nella celebre "Intervista impossibile" radiofonica quando le chiede se si "fosse specchiata" nelle pagine del libro a lei dedicato. Ed effettivamente la scrittrice romana scomparsa nel 1986 nella sua prima "psicobiografia", dedicata alla figlia di papa Alessandro VI si propose di raccontare il vero, raccolto in una fitta documentazione archivistica, e quello che avrebbe potuto essere vero se fosse possibile penetrare nell'animo più segreto dei personaggi.
Maria Bellonci scrisse su Lucrezia una biografia dei sentimenti che, senza prendersi licenze rispetto alle testimonianze ufficiali e ai documenti d'archivio, fruga tra ciò che si cela nelle pieghe delle realtà storiche: emozioni, angosce, vizi e virtù. In questa sua rievocazione, quasi medianica, si avvale di oggetti, gioielli, vestiti, ambienti, paesaggi, opere d'arte che quasi per osmosi scatenano l'empatia. Non a caso, questi oggetti e questi ambienti, forniscono l'ossatura portante alla visita animata "Maestre di verità. Maria Bellonci racconta Lucrezia Borgia", che Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli di teatrOrtaet allestiranno nelle sale del Castello Estense di Ferrara nel quinto centenario della morte della Duchessa di Ferrara, scomparsa a 39 anni il 24 giugno 1519 per le complicanze della sua ultima gravidanza.
Lo spettacolo mette di fronte le due donne, la moderna scrittrice e la nobildonna rinascimentale, interpretata dalla stessa attrice che il pubblico ferrarese ha imparato a conoscere da vari anni. Nei panni della Bellonci, che Ferrara considera sua figlia adottiva per le lunghe frequentazioni degli ambienti e degli archivi estensi, ripercorre i nodi emozionali della vita del suo personaggio, con l'aiuto di alcuni oggetti simbolici e di quattro personaggi maschili che vi hanno svolto un ruolo determinante. E appare curioso che tra i quattro non ci sia nessuno dei tre mariti. A prendere la parola sono invece il padre, Rodrigo Borgia, il poeta e umanista veneziano Pietro Bembo, il confidente Ercole Strozzi, anch'egli poeta, vittima di un efferato delitto, il cognato Francesco Gonzaga, marito d'Isabella d'Este.
Da queste testimonianze, e ancor più dal monologo finale della stessa Lucrezia, in dialogo ideale con la sua biografa, appaiono le molteplici sfaccettature di questa "maestra di verità", che proprio per non tradirla lascia molti quesiti senza risposta, celati nel silenzio dell'intimità che il bagliore dei gossip falsifica e travisa.
MAESTRE DI VERITÀ
Maria Bellonci racconta Lucrezia Borgia
di Carlo Bertinelli
con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli
In collaborazione con
Itinerando - Servizi di accoglienza Turistica
Ferrara Arte
Ferrara Terra e Acqua
con il patrocinio del Comune di Ferrara
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